Animali non convenzionali:
Il Coniglio

Il coniglio è senza dubbio il re degli animali non convenzionali nelle nostre case. Infatti il coniglio è l’animale più rappresentato come pet.

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Curiosità

La coniglia: società matriarcale
Le carote non sono il suo cibo preferito
Il coniglio non è un animale pavido
Il coniglio non è un orditore
Il coniglio non ha solamente malattie fulminanti

Presentazione Generale

Eccoci a presentare senza dubbio il re degli animali non convenzionali nelle nostre case. Infatti, il coniglio è l’animale più rappresentato come pet.
Diversamente da quello che si crede, non sono roditori. Essi infatti appartengono all’ordine dei Lagomorfi, che comprende conigli appunto e lepri. Di entrambe le famiglie esistono numerose specie. Tra queste, il nostro protagonista è l’Oryctolagus cuniculus, il coniglio europeo.

Quella tra uomo e coniglio è una relazione che nasce molti secoli fa; l’allevamento di questa specie era già presente all’epoca degli antichi romani.
Certo, l’allevamento è stato spesso finalizzato al nutrimento per l’essere umano, ma non sempre! In epoca vittoriana, infatti, si iniziava già a portarli in casa non più come cibo, ma come animale da compagnia.

Caratteristiche

La selezione e l’allevamento hanno sviluppato negli ultimi secoli razze dal carattere più docile e meno spaventato e aspetti molto differenti.
Questo non vuol dire che non mantengano le caratteristiche tipiche di tutti i lagomorfi; il meccanismo difensivo principale di questi animali è la corsa per hanno sviluppato le loro abilità in quel senso: lo scheletro è molto leggero, e soprattutto il cranio, presenta numerose fissurazioni che alleggeriscono il peso dell’intera testa.
Presentano inoltre una potentissima muscolatura, soprattutto negli arti posteriori che hanno il compito di produrre la spinta propulsiva. La posizione degli occhi è molto laterale, in modo da fornire una visione più ampia possibile anche durante l’assunzione di cibo.
La masticazione del cibo (prevalentemente erba e quindi materiale tenace) è favorita dalla crescita continua di tutti i denti, per tutta la vita.
Il dimorfismo sessuale non è accessibile a tutti, soprattutto nelle prime fasi della vita. Questo spiega perché capita spesso che alla prima visita venga svelata la vera e inaspettata identità sessuale del nostro cucciolo! Con la maturazione sessuale, invece, soprattutto nella femmina, appaiono caratteri sessuali secondari più evidenti. Diventa evidente soprattutto la giogaia, una piega di cute sotto al mento dalla quale la madre si strappa il pelo per costruire il nido per la prole.
L’aspettativa di vita di questa specie è in continua crescita. Il continuo studio della gestione ambientale ma soprattutto alimentare e lo sviluppo della medicina hanno portato da 5-6 anni a 12-13 le possibilità di vita in questi animali.

Habitat Casalingo

I conigli sono animali assolutamente gregari, che vivono felici in piccoli gruppi. Tra di loro i rapporti sociali sono molto stretti e il loro rapporto diventa quasi simbiontico. Il vivere in gruppo, quasi come un’unica entità, costituisce spesso la sopravvivenza dei singoli soggetti. Si consiglia quindi di adottare una coppia, non per forza di sesso differente. In ogni caso, è estremamente importante sterilizzare gli individui in età abbastanza precoce per evitare gli inevitabili scontri legati agli atteggiamenti riproduttivi.
La gabbia può essere utilizzata solo nei momenti in cui l’animale non è sorvegliato. Per il resto del tempo, al coniglio deve essere permesso di uscire ed interagire con l’ambiente e con gli umani che lo abitano!
Comunque la gabbia deve essere di dimensioni adeguate ( almeno 120 cm di lunghezza e 50 di larghezza) e deve esserci abbastanza spazio per inserire una lettiera e, dalla parte opposta, ciotole o porta fieno e un rifugio per riposarsi. Più spazio c’è tra queste due porzioni di gabbia, più facilmente il coniglio imparerà a cercare la lettiera (e quindi a non sporcare in giro) anche quando la porticina della gabbia è aperta!
Prestate particolare attenzione al fondo che utilizzate! Niente grate né supporti metallici, il fondo deve essere estremamente assorbente (Pellettato vegetale non polveroso, trucioli, carta..) perché le urine del coniglio sono abbastanza irritanti ed il contatto con queste può essere causa di infezioni del piede. Aggiungete anche un folto strato di fieno sopra al materiale di cui abbiamo parlato sopra. In parte sarà mangiato e in parte utilizzato come lettiera. La parte assorbente deve essere sostituita tutti i giorni.
Non coprite mai la gabbia con panni o con coperture. L’ammoniaca che rimane in sospensione nella gabbia può causare importanti irritazioni respiratorie.
E’ bene essere presenti quando si lascia libero il coniglio per casa e, comunque, prendere alcune precauzioni: togliete dalla loro disponibilità i cavi elettrici ( a volte tendono a morderli!); attenzione a tappeti o comunque tutti i tessuti che possono essere ingeriti e causare blocchi intestinali; attenzione alle scale o comunque ripiani che possono causare cadute. Fornitegli dei giochi, come ad esempio scatole di cartone non trattato.
Lasciate la gabbia dove il coniglio riposa in un angolo tranquillo e lontano dagli spifferi. Attenzione al caldo! Sopra i 26°C questi animali rischiano il colpo di sole!
Convivono molto bene con le nostre specie domestiche come cane e gatto ma l’avvicinamento deve essere fatto con criterio e con i consigli del medico veterinario.

Alimentazione

Se abbiamo chiara l’alimentazione, gran parte dei problemi del nostro animale sono risolti! Questa infatti influenza in modo diretto sia la funzione gastrointestinale, sia il corretto consumo dell’intera tavola dentaria.
Il coniglio è un erbivoro stretto e in natura si nutre quasi esclusivamente di erba verde selvatica. I margimi commerciali presenti in commercio fino a qualche anno fa, erano composti anche da semi e granaglie. Purtroppo è un alimentazione estremamente scorretta. I cereali ed i semi in genere hanno un apporto nutritivo completamente sbagliato per queste specie oltre a fermentare e quindi produrre molto gas a livello intestinale. Questi mangimi sono finiti nei negozi di animali dopo essere nati in allevamento, dove è sempre stato importante l’incremento ponderale rapido e non di certo la salute sul lungo periodo (i conigli infatti vengono macellati molto giovani…).
Per questo, è molto importante fornire al nostro coniglio estrusi o pelle di alta qualità, prodotti con solo fieno o erba. Anche questi però sono da usare con estrema moderazione (si possono addirittura eliminare!), perché in genere piacciono di più e i nostri amici tendono a selezionare questa fonte di cibo a scapito di fieno e vegetali che però lo costringono a eseguire quel lavoro di macina così tanto necessario alla salute dei denti.
Se possibile e disponibile quindi, il nutrimento perfetto sono le erbe tipo Festuca e Brachypodium che sono le tipiche erbe dei nostri campi. Se si possiede un recinto esterno e quindi il coniglio ha la possibilità di brucare l’erba del giardino, lasciatelo pure fare! Fate solo attenzione ad insetticidi o diserbanti che possono essere utilizzati in questi prodotti.
Spesso però questa dieta è poco praticabile per una famiglia che vive in città, quindi si sopperisce a questa dieta con verdure fresche e fieno.
Il fieno deve essere di buona qualità in modo da incentivarne l’assunzione e di erba fresca o graminacee. Evitate l’erba medica. Controllate che sia stato fatto essiccare al sole!
Per quanto riguarda invece la porzione fresca, preferite insalate come cicoria, romana, radicchio ma anche foglie di carota, sedano e finocchi. Carote, peperoni e spinaci sono da offrire in quantità moderata e solo una volta alla settimana. Non proponete la verdura eccessivamente fredda: lasciatela fuori dal frigo per qualche minuto.
Attenzione alla frutta: anche questa va data con estrema parsimonia (1 volta a settimana massimo a causa dell’elevata presenza di zuccheri) ed in quantità ridotta ( ricordate che il coniglio pesa 1 kg circa… provate a moltiplicare per 70 la quantità che gli state dando!)
Da evitare, come già detto, alimenti contenenti semi o cereali, soprattutto fioccati. Niente derivati dei cereali, pane e biscotti, e niente stecchi di frutta, premietti preconfezionati e latticini.
Tra la frutta e verdura, evitare legumi, cavoli e familiari, verdura troppo acquosa (pomodori, cucurbitacee ma anche l’insalata iceberg) e l’avocado.
Attenzione a fiori e piante aromatiche: vanno valutate attentamente con l’aiuto del vostro medico.
L’acqua deve essere sempre disponibile e fresca.

Riproduzione

Come abbiamo già detto in precedenza, la convivenza tra più conigli è consigliata solo tra soggetti sterilizzati.
Tuttavia, se si decide di riprodurli, consigliamo di chiedere ulteriori consigli al medico veterinario di riferimento.
La maturità sessuale si raggiunge di solito intorno ai 6-8 mesi nel maschi e a 3-5 mesi nella femmina.
La durata della gestazione va dai 28 ai 36 giorni al termine dei quali nascono dai 4 agli 8 piccoli (dipende dalla razza, dalla genetica e da diversi altri fattori) inermi. La madre nel frattempo avrà preparato un nido di fieno e pelo che si sarà strappata dalla giogaia. La madre non passerà molto tempo nel nido, ma si recherà solo per il tempo necessario per nutrire i neonati. Già prima del primo mese di vita, i coniglietti, ormai non più inermi, inizieranno a mangiare cibo solido. Continueranno però a nutrirsi di latte fino al secondo mese di vita, quando si potrà allontanarli dalla madre.

Necessità Sanitarie

Per il coniglio è prevista ed è di fondamentale importanza una doppia vaccinazione. Le patologie per le quali si vaccina sono la MEV e la Mixomatosi, malattie che, una volta contratte, sono ad obbligo di denuncia all’ASL da parte del veterinario che non potrà fare più niente per il coniglio.
In commercio sono presenti diverse formulazioni, a somministrazione annuale o semestrale.
Comunque, consigliamo una visita ogni 6 mesi per il controllo dello stato generale.
Abbiamo già parlato della sterilizzazione a scopo sociale ma ci sono anche delle forti indicazioni mediche importanti per l’esecuzione di questo intervento chirurgico. Nella femmina soprattutto è di fondamentale importanza eseguire l’ovarioisterectomia in età precoce, per prevenire le patologie uterine che hanno un’incidenza impressionante sopra i 4 anni di età.

Quando Preoccuparmi

Il coniglio è una preda e in quanto preda è un animale paucisintomatico. Significa che difficilmente ci mostra quando sta male. Infatti, un coniglio in natura con segni di patologia sarebbe il primo ad essere cacciato. Questo ha fatto si che questa specie abbia sviluppato una serie di meccanismi che purtroppo ci permettono di intuire che l’animale non sta bene solo in fasi avanzate.
Tuttavia è possibile stare attenti ad alcuni segni e sintomi che ci possono far dire “Portiamolo dal Vet!”

Diarrea

Feci più piccole di calibro o addirittura mancata produzione per più di 4 ore
Anoressia
Presenza di saliva ai lati della bocca
Respirazione accelerata o diminuita
Respirazione a bocca aperta
Zoppie
Presenza di protuberanze a livello di mandibola o mascella
Abbattimento
Gonfiore degli arti
Alterazioni dell’orinazione
Disorientamento, testa torta e difficoltà di stare in stazione quadrupedale

In generale, comunque, se avete qualsiasi incertezza, telefonate!! Meglio una chiamata in più di un dubbio e soprattutto in queste specie NON CI SONO DOMANDE STUPIDE!

Perché adottarne uno

Beh, i numeri parlano chiaro…. se sono animali così diffusi è perché sono semplicemente fantastici. Finché non si ha la fortuna di adottarne uno, è difficile credere quanto possano essere interattivi ed affettuosi. Non mi dilungo di più; se potete sopperire alla categoria “Perchè non adottarlo?” lascio a voi esplorare il mondo di questi fantastici animali.

Perche non adottarne uno

Già, ci sono comunque discreti aspetti negativi… Intanto vale la pena mettersi in testa che chi prende il coniglio perché è meno impegnativo, si sbaglia di grosso. Il livello di difficoltà dell’allevamento di questa specie è senza dubbio superiore rispetto al cane o al gatto.
Come già detto sono prede e richiedono un’attenzione e un’allerta superiore rispetto alle specie sopra citate proprio perché nascondono i sintomi.
In più, devono comunque avere la possibilità di vivere la famiglia per tutta la vita, per cui ci si scordi di dimenticarlo nella gabbietta.
Non è particolarmente adatto per le sue attitudini alle famiglie con bimbi piccoli.

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