Animali non convenzionali:
Il Geco Leopardino
Il Geco leopardino è originario del deserto roccioso e della steppa subtropicale, tipici degli altipiani mediorientali, con rada vegetazione erbacea ed arbustiva.
Come ci si prende cura di un Geco Leopardino?
Curiosità
Presentazione Generale
Altipiani aridi e rocciosi di Iran, Pakistan, Afghanistan meridionale e India nord occidentale. I biomi nei quali si inserisce E.macularius sono quelli del deserto roccioso e della steppa subtropicale, con rada vegetazione erbacea ed arbustiva, caratterizzati da un clima arido di tipo continentale, con scarse precipitazioni ed escursioni termiche giornaliere e stagionali.
Caratteristiche
E.macularius è un geco dalla corporatura robusta, con testa e coda ben definite dal corpo. Il nome stesso ne identifica 2 peculiarità, ovvero il fatto che sia dotato di “vere” palpebre mobili (Eu-blepharis) e che presenti un pattern maculato (macularius). Alla base del capo, dietro agli occhi, si osservano i 2 canali uditivi. Le pupille sono a fessura verticale, funzionali alla visione notturna ma anche alle sporadiche esposizioni alla forte luce diurna. Il dorso, ricoperto di tubercoli, ha una colorazione di fondo tendente al giallo e presenta solitamente alcune bande trasversali violacee, mentre il ventre è bianco. La coda, che riprende le tonalità violacee delle bande trasversali sopracitate, viene utilizzata
come deposito adiposo e soprattutto in esemplari adulti e ben alimentati assume un aspetto voluminoso. Sulla coda si possono inoltre notare numerosi segmenti anulari, corrispondenti ai punti di rottura della stessa nel caso il geco decidesse di automutilarsi (autotomia). E.macularius possiede unghie ben sviluppate ma non è dotato di lamelle sub digitali (setae), di conseguenza non può arrampicarsi su superfici lisce. La lingua, leggermente biforcuta in punta, viene spesso utilizzata per catturare molecole olfattive di oggetti e superfici che incontra sul cammino. Le dimensioni massime raggiunte sono comprese tra i 20 e i 25 cm di lunghezza (compresa la coda) per un peso di circa 100 grammi. In cattività può sfiorare i 20 anni di vita e talvolta superarli.
I maschi solitamente raggiungono dimensioni maggiori rispetto alle femmine e possiedono un capo in proporzione più grande. In aggiunta i maschi si distinguono per altre 2 caratteristiche:
– Tasche degli emipeni: 2 evidenti rigonfiamenti appena sotto la cloaca, nelle quali trovano riparo gli emipeni estratti durante l’accoppiamento;
– Pori femorali: una linea a forma di V rovesciata poco sopra la cloaca, a livello dei femori, costituita da formazioni ghiandolari.
E.macularius è un geco terricolo e notturno: per sfuggire alle alte temperature trascorre il giorno in tane ricavate nel terreno e tra le rocce, mentre di notte si dedica alla ricerca di cibo. La dieta è prettamente insettivora, ma eccezionalmente può nutrirsi di altri rettili e mammiferi di piccole dimensioni e grazie alle sostanze accumulate nella coda può resistere a periodi anche prolungati di digiuno. I maschi sono fortemente territoriali e possono ferirsi gravemente durante i conflitti. Nei mesi più freddi E.macularius entra in uno stato di brumazione, ovvero una condizione caratterizzata da ridotta attività fisica e metabolica. Come tutti i rettili affronta periodi più o meno frequenti di muta (ecdisi/esuviazione) per disfarsi della vecchia pelle; per farlo si sfrega contro superfici ruvide per romperla, stacca parti di essa con la bocca e se ne ciba per reintegrare alcune sostanze.
Non possiede particolari strumenti difensivi; se impaurito cerca semplicemente una via di fuga o si rizza sulle zampe per sembrare più grosso, spalanca la bocca talvolta emettendo suoni ma raramente morde ed in casi estremi può decidere di lasciarsi cadere la coda, che ricrescerà anche se più corta e priva dei segmenti anulari. E.macularius viene riprodotto in cattività da decenni durante i quali sono stati selezionati diversi “morphs”, ovvero colorazioni e pattern che talvolta si discostano molto dalla livrea ancestrale. A partire da esemplari albini si possono quindi reperire ormai con facilità gechi molto gialli, arancioni, tendenti al bianco, molto scuri, con le macchie disposte a formare striature o
addirittura privi di macchie. Tali modificazioni possono interessare anche altri aspetti come la forma e il colore degli occhi o la dimensioni del geco stesso, generando ad esempio individui fuori taglia (giant).
Non è richiesta alcuna documentazione per la detenzione in cattività.
Habitat Casalingo
E.macularius si muove lentamente e mantiene dimensioni contenute, di conseguenza non necessita di grandi spazi. Inoltre, considerate le abitudini terricole di questi gechi, il terrario dovrà essere sviluppato orizzontalmente, con una base minima di 50cm x 30cm, utilizzando a piacimento vasche di plastica, terrari in vetro o in legno. Esemplari adulti possono essere allevati singolarmente, in coppia o in piccoli gruppi composti da un maschio e più femmine o da sole femmine. Ovviamente, crescendo il numero di individui si devono necessariamente aumentare anche le dimensioni del terrario, prestando inoltre attenzione che ogni geco si alimenti regolarmente senza subire la dominanza dei coinquilini.
TEMPERATURA
E.macularius è un animale a sangue freddo (eterotermo), quindi bisogna ricreare nel terrario una zona calda e una fredda, generando così un gradiente termico in modo che egli possa termoregolarsi a piacimento. La zona calda deve avere una temperatura di 30/32°C, temperatura che di solito cala
naturalmente e gradualmente fino ai 22/24°C della zona fredda. Come fonte di riscaldamento si possono utilizzare lampadine spot o tappetini e cavetti riscaldanti (possibilmente termostatati) in entrambi i casi scegliendo un wattaggio adeguato alle dimensioni del terrario. Tappetini e cavetti vanno posizionati esternamente, sotto al terrario, e devono coprire una porzione pari a un terzo, massimo un mezzo della base del terrario. Durante la notte è possibile staccare il riscaldamento ricreando così l’escursione termica tra giorno e notte a cui sono sottoposti anche in natura, purchè la
temperatura si mantenga intorno ai 20°C.
ILLUMINAZIONE
E.macularius non necessita di particolari lampade ad emissione UV. Pur essendo un animale notturno è tuttavia importante fornire un’adeguata illuminazione, proprio perché possa discernere il giorno dalla notte. Si può posizionare il terrario in una stanza luminosa oppure utilizzare qualsiasi altro tipo di illuminazione per 10/12 ore al giorno.
UMIDITA’
Provenendo da zone aride, E.macularius non ha particolari esigenze neanche da questo punto di vista e la normale umidità ambientale delle nostre latitudini si rivela generalmente adeguata, ad eccezione dei giorni di muta nei quali innalzarla mediante nebulizzazioni ne favorisce il corretto svolgimento. Nel caso di una muta problematica rimangono spesso parti di pelle secca, soprattutto intorno alle dita e sulla punta della coda e ciò potrebbe causare problemi di circolazione portando alla necrosi il tessuto sottostante. Per evitare questa spiacevole conseguenza è sufficiente tenere E.macularius a mollo in acqua tiepida per alcuni minuti ed in seguito rimuovere delicatamente la vecchia pelle ormai ammorbidita, magari con l’aiuto di una pinzetta.
SUBSTRATO
Sconsigliate ghiaia o sabbia (anche quella a base di calcio) perché se ingerite possono ferire il tratto digerente o causare blocchi intestinali. Esistono altri materiali utilizzabili e la decisione che ricade su uno di questi dipende dal fatto che si voglia privilegiare igiene, praticità o estetica.
– Giornale o carta assorbente: soluzione pratica ed igienica ma poco estetica.
– Tappetini di erba sintetica: vengono spesso utilizzati, anche se non riproducono l’habitat naturale e trattengono facilmente la sporcizia. Nel caso si optasse per questa soluzione il consiglio è quello di munirsi di 2 o 3 pezzi uguali in modo da averne sempre uno pulito da sostituire mentre viene lavato e fatto asciugare quello sporco.
– Torba/fibra di cocco: asciutti e compattati riproducono bene un’ambientazione naturale. Rimuovere
feci e materiale intorno ad esse, e sostituire il tutto periodicamente.
ARREDAMENTO
Indispensabili sono una tana nella zona calda, una ciotola d’acqua ed una per il cibo. Molto importante posizionare inoltre una “tana umida” nella zona fredda, che potrà essere utilizzata da E.macularius per rinfrescarsi, fare la muta e deporre le uova; normalmente si utilizza un contenitore di plastica forato sul coperchio o su un lato e riempito di substrato mantenuto umido (fibra di cocco, torba, sfagno…). Un ambiente vario è sicuramente più stimolante per E.macularius, nonché più gradevole alla vista, quindi si possono inserire sfondi 3D, rami e rocce a piacimento, purchè privi di angoli taglienti, ben puliti e adeguatamente fissati in modo da evitare crolli.
BRUMAZIONE
Ad esemplari adulti e sani è consigliabile far trascorrere questo periodo di riposo metabolico, che coincide con i mesi più freddi, ma prima di iniziare è opportuno effettuare un’analisi delle feci o prenotare una visita dal veterinario se non sei un allevatore esperto.
Il periodo di brumazione può essere diviso in 3 fasi:
1) Riduzione graduale di temperatura (1°C ogni 2/3 giorni), ore di luce e pasti. E.macularius si mostrerà sempre meno attivo e affamato.
Smettere di alimentare completamente E.macularius una settimana prima del raggiungimento della fase 2, in modo che non rimangano residui di cibo non digerito nel tratto digerente.
2) Mantenimento dei parametri di brumazione per un mese: 6/8 ore di luce, circa 20°C di giorno e non meno di 15° C di notte (temperature casalinghe). E.macularius non andrà mai alimentato in questo periodo, ma lasciare sempre a disposizione acqua fresca.
3) Ripristino graduale dei parametri ottimali (1°C ogni 2/3 giorni) e dei pasti.
La brumazione è fortemente consigliata se si intende riprodurre E.macularius; le basse temperature infatti stimolano l’ovulazione e la spermatogenesi ed inoltre al termine di questo periodo E.macularius sarà maggiormente disposto ad accoppiarsi.
Alimentazione
E.macularius generalmente accetta tutti gli insetti da pasto presenti in commercio: grilli, locuste, blatte, tarme della farina (Tenebrio molitor), caimani (Zoophobas morio) e camole del miele (Galleria mellonella). Un’alimentazione varia è senz’altro la soluzione più indicata. Offrire con moderazione le camole del miele poiché molto grasse ed altamente caloriche. Per evitare l’insorgenza di malattie legate a carenza di calcio, integrare l’alimentazione spolverando le prede 2 volte a settimana con calcio + vitamina D3 ed eventualmente lasciare sempre a disposizione un po’ di calcio puro in un tappino. Una o 2 volte al mese si può somministrare anche del multivitaminico.
Riproduzione
La riproduzione va tentata solo con animali sani e adulti, di peso superiore ai 50 grammi. La maturità sessuale può essere raggiunta già dopo i primi sei mesi di vita, ma per evitare problemi legati ad un accoppiamento prematuro è preferibile tentare la riproduzione solo a partire dal compimento del primo anno di vita. Le femmine subiscono un notevole stress fisico durante gli accoppiamenti, l’ovogenesi e la deposizione, quindi sarebbe senz’altro positivo per loro trascorrere anche il secondo anno di vita dedicandosi esclusivamente all’accumulo di risorse. L’accoppiamento risulta spesso abbastanza violento, col maschio che trattiene la femmina morsicandola dietro la testa.
Dopo circa un mese dall’accoppiamento la femmina depone 2 uova ogni 2/3 settimane, per un massimo di 10 deposizioni. In questo periodo è ancora più importante integrare regolarmente i pasti delle femmine con calcio + D3 e nutrirle regolarmente, anche se nei giorni adiacenti alla deposizione potrebbero smettere momentaneamente di alimentarsi. Femmine giovani generalmente depongono meno uova e possono produrre uova sterili (slugs) con maggior frequenza. Le uova vanno incubate nella stessa posizione in cui sono state prelevate, facendo attenzione a non capovolgerle, e posizionate su un substrato mantenuto sempre umido (torba, vermiculite, sfagno). La temperatura di incubazione influisce sui tempi di schiusa e sulla determinazione del sesso del nascituro.
Temperatura | Tempo di incubazione | Sesso predominante |
---|---|---|
26°/28°C | 10/12 settimane | femminile |
28°/30°C | 8/10 settimane | / |
30°/32°C | 6/8 settimane | maschile |
Alla nascita i piccoli di E.macularius misurano circa 5 centimetri per 3 grami di peso. Diversamente dagli adulti presentano una livrea a bande trasversali e priva di macchie, che compariranno sempre più numerose dopo ogni muta. Allevati singolarmente e stabulati esclusivamente su carta assorbente per evitare qualunque tipo di complicanza, i piccoli vanno nutriti quasi quotidianamente e oltre al cibo (di adeguate dimensioni), non deve mai mancare acqua e calcio + D3, lasciando inoltre sempre a disposizione del calcio puro in un tappino. Nei primi 3/4 giorni di vita solitamente non si alimentano perché beneficiano ancora dei nutrimenti derivanti dal sacco vitellino, che talvolta possono avere ancora attaccato alla nascita; inizialmente quindi la carta assorbente va mantenuta sempre umida per facilitare la prima muta ma anche per favorire un eventuale distacco del sacco vitellino.
Necessità Sanitarie
Si consiglia una visita di controllo semestrale e un esame coprologico ogni 4 mesi.
Quando Preoccuparmi
Le patologie che possono colpire più comunemente E.macularius sono principalmente 2: parassitosi intestinale e malattia ossea metabolica (m.o.m.).
Prestare attenzione alle seguenti manifestazioni e se necessario rivolgersi ad un veterinario specializzato:
debolezza
tremori
letargia
zampe gonfie e/o incurvate
inappetenza
coda e colonna vertebrale curvate
dimagrimento
feci eccessivamente molli e maleodoranti
Perché adottarne uno
E.macularius è tra i rettili più presenti in commercio, robusto, economicamente accessibile, non necessita di molto spazio e non ha particolari esigenze, pertanto risulta particolarmente adatto a chi si avvicina per la prima volta alla terraristica.
Perche non adottarne uno
La longevità di questi animali richiede un impegno prolungato nel tempo.